martedì 1 febbraio 2011

ALLA C.A.

Gentilissime Maestre

classi V

Elementari Astengo e XXV Aprile

Genova, 27 Gennaio 2011

Giorno della Memoria

Carissime maestre,

non potendo partecipare alle vostre riunioni del martedì, ho pensato di mandarvi queste due righe al termine della mia bellissima esperienza nella vostra scuola.

Mi sembra più che ovvio ringraziarvi per l’accoglienza calorosa e per tutta la simpatia che mi avete riservato, e questo, da parte mia, non può che essere un dovere, fosse solo per la semplice cortesia.

Ma vorrei dirvi grazie, un grazie che viene dal cuore al di là delle norme di ogni buona educazione, per qualcosa di più e ben più importante.

GRAZIE per la vostra disponibilità ad accogliere un argomento che, nonostante le leggi e le commemorazioni ufficiali, spesso viene accantonato, travisato, dimenticato nella confusione e nell’affanno delle migliaia di cose da fare, ahimè spesso inutili, di cui so la burocrazia vi sobbarca.

GRAZIE per la vostra volontà di creare una coscienza civile ed etica nei bambini che saranno gli uomini e le donne di domani e che rappresentano quel futuro nel quale vorrei che riecheggiasse per sempre il monito di Primo Levi: “MAI PIU!”

GRAZIE per avermi dato la possibilità di comunicare ed esprimere ciò che è parte fondativa della mia persona, del mio pensiero, della mia vita.

GRAZIE per avermi permesso di raccontare tutte queste cose ai vostri alunni e di portare, con questo mio infinitamente piccolo contributo, un altrettanto piccola pietra utile alla costruzione del mondo che verrà in cui forse, se i bambini di oggi impareranno a riflettere sull’umanità e sui sentimenti che governano gli uomini e le società, sarà possibile realizzare un’unica, importantissima speranza di oggi e del futuro: avere uomini liberi che credono nella forza della ragione e nei valori dell’uguaglianza, della libertà e della fraternità affinché MAI PIU, nella storia, anche solo una singola creatura, un singolo uomo possa essere fatto oggetto di “una soluzione finale”.

Con i tempi che corrono anche un marziano potrebbe rendersi conto delle condizioni non certo ottimali della scuola italiana, tuttavia credo che sia nostro dovere “resistere” cercando di trarre da ogni situazione il meglio; ho sempre pensato che un vero insegnante non possa limitarsi a trasmettere ai suoi allievi solo le nozioni e le abilità pur utilissime in quella che sarà la loro vita futura ma deve fornire loro gli strumenti per la costruzione di un pensiero libero e non strumentalizzabile; più che dare risposte forse sarebbe necessario insegnare a porsi domande e, come dicevano gli antichi filosofi, non limitarsi a “informare un allievo, bensì formarlo”.

È quello che ho visto, in prima persona, mettere in atto da voi e mi auguro che chi ha mandato i propri figli nella vostra scuola possa rendersi conto dell’immenso dono che sta ricevendo.

Come al solito ho parlato, anzi scritto, troppo ma forse è stato un modo per rimanere ancora un po’ con voi e non pensare che….ormai, per quest’anno, ho finito!!!

Gli ebrei quando si salutano per esprimere la speranza di rivedersi in contesti ancora migliori e felici si ripromettono “L’anno prossimo a Gerusalemme” e io allora potrei dirvi, “l’anno prossimo ancora a Savona”!!!

Sperando di non aver deluso le vostre aspettative lascio a voi e ai bambini l’augurio ebraico di fortuna, salute e felicità, MAZAL TOV!!! e naturalmente che il Giorno della Memoria possa essere, nonostante tutto, un giorno di pace!

SHALOM

Emanuela

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