mercoledì 21 dicembre 2011

DONI SOTTO L'ALBERO alle scuole ASTENGO

22/12/2011
In mezzo alla gente, con la gente per urlare a tutti BUON NATALEEE!!!.







15/12/2011
Vincenti anche all'IPERCOOP grazie a TUTTI VOI.




5/12/2011
Gli auguri dei bambini della scuola Astengo al quartiere.



29/11/2011
Inaugurata la LIM donata dalla FONDAZIONE DE MARI








mercoledì 6 luglio 2011

STIAMO LAVORANDO PER VOI......................



Mercoledì 6 Luglio 2011 è stata installata una nuova LIM , l'acquisto è stato possibile grazie ai fondi raccolti il giorno 9 Giugno 2011 nel corso della festa " Il pozzo dei desideri".
Si ringraziano TUTTI coloro che hanno contribuito alla realizzazione della festa .

I Bambini delle Astengo

venerdì 17 giugno 2011

RAP DI FINE ANNO

Ecco a voi il mitico rap delle classi quinte delle "Astengo", che avete avuto il piacere di ascoltare durante la festa di fine anno. In questa versione è cantato dalla magnifica V A (che lo ha anche inventato).
BUON ASCOLTO E BUONE VACANZE A TUTTI!!!
maestra Lucia

martedì 14 giugno 2011

BIG BANG - Quando nascono le idee...


GIORNALINO DEL CIRCOLO DIDATTICO DI SAVONA-FORNACI
ANNO VII - N°10 - GIUGNO 2011

DI NUOVO INSIEME E A COLORI GRAZIE AL SOSTEGNO DI TANTI NEGOZIANTI DELLA NOSTRA ZONA, CHE RINGRAZIAMO CALOROSAMENTE; SENZA IL LORO CONTRIBUTO NON SAREMMO ANDATI IN STAMPA!!! ☺☺☺☺☺ SUL WEB POTETE TROVARE LA VERSIONE EXTRA-LARGE CON PAGINE IN PIÙ. VI RICORDIAMO L’INDIRIZZO DEL NOSTRO SITO: www.ddfornaci.sv.it

VI AUGURIAMO UNA BUONA LETTURA E UNA BUONA ESTATE!!! A PRESTO! LA REDAZIONE

P.S.Ringraziamenti e scuse alla Lavanderia di via Carissimo e Crotti che, pur avendo partecipato all'iniziativa, non appare nell'elenco dell'Angolo del Grazie del nostro giornalino.


POZZO dei DESIDERI

Giovedì 9 Giugno 2011, dopo una frenetica ma divertente attività di organizzazione che ha coinvolto commercianti del quartiere e non solo, genitori ed insegnanti si sono aperti i cancelli della nostra scuola ed è iniziata...la festa!!!
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato rendendo possibile questo evento.
La nostra Dirigente ha dato il via ai "giochi" pescando il primo biglietto dal pozzo.
Le maestre ringraziano.

FESTA DI FINE ANNO



Il 9 giugno alla nostra Scuola Cristoforo Astengo di Savona si è festeggiata la fine dell’anno scolastico calandosi nella realtà del Quartiere, dalle ore 10 alle ore 16 per
alunni e genitori della D.D. Fornaci, e a partire dalle ore 16,00 per tutta la cittadinanza, con l’animazione ad opera delle associazioni collegate all’Ascom, AISM, AGESCI-SCOUT, C.R.I., della Bottega della Solidarietà e di numerose società sportive.
La mattinata è stata dedicata alle attività sulla sicurezza stradale, la sicurezza in mare e ai percorsi di educazione motoria in palestra. Gli spazi del controviale di corso Tardy e Benech e di via Migliardi e Venè sono diventate area pedonale e ciclabile e le maestre non sono state le
sole a ... dirigere giochi per approfondire l’importanza delle regole. Sono state aiutate da tanti Amici che hanno collaborato con loro durante l’anno scolastico: Agenti della Polizia Municipale, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dell’Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Volontari dell’AUSER, della C.R.I. e della Società di Salvamento.
I bambini delle Astengo hanno accompato i piccoli della Scuola dell’Infanzia
Giribone e Guala nei diversi percorsi.

Nel pomeriggio la Scuola si è aperta ai genitori che hanno potuto vivere con i propri figli un momento di partecipazione alla vita della Scuola con canti, animazione degli Scout, degustazione di focaccia e pesca benefica.

Dopo le 16, negli spazi fuori dalla Scuola, si sono incontrate alcune Società Sportive e Associazioni di Volontariato (Briciole di Solidarietà, AISM, Bottega della
Solidarietà) e ... gli Amici del Quartiere!
Buone vacanze!!!!
Le Maestre della Scuola Astengo

domenica 29 maggio 2011

Domenica 15 maggio, alcuni alunni della classe 4^C della Scuola Primaria “Astengo”, accompagnati da un’insegnante e dai familiari, hanno partecipato alla Camminata Panoramica organizzata dalla Polisportiva S. Francesco, vincendo la coppa per la partecipazione del gruppo scolastico più numeroso.
La manifestazione podistica viene riproposta ogni anno dal 1988 e, dal 1992, devolve il ricavato delle iscrizioni all’ Associazione savonese contro la leucemia.
Mascotte della squadra: la piccola Lilù, che ha ricevuto il riconoscimento come primo cane arrivato al traguardo.

Maestre Teresa e Nanda


mercoledì 25 maggio 2011

MUSEO DELLA STAMPA A MONDOVI'







Giovedì dodici Maggio Duemilaundici, siamo andati a Mondovì insieme alla V° a per l’ultima gita dell’anno con la Scuola Astengo.Al momento della partenza un misto di gioia e tristezza mi hanno assalito: la tristezza perché sarebbe stata l’ultima gita e la gioia perché mi sarei divertita sicuramente.

Il viaggio è stato interessante e rilassante grazie al panorama suggestivo del Piemonte (che a me addirittura conciliava il sonno). Alle nove e un quarto circa,il nostro locomotore è arrivato a Mondovì con la mia felicità e (suppongo) quella di tutti. D opo essere arrivati alla Città abbiamo camminato per pochi minuti dopo di che siamo saliti in autobus; quest’ultimo ci ha portati alla Funicolare di Mondovì, che, non andava naturalmente a velocità elevate, ma andarci è stato egualmente bello poiché era stimolante il suo funzionamento.


Arrivati a Mondovì Piazza davanti a noi c’era la maestosa Piazza Maggiore con molti palazzi, tra cui il tribunale.In seguito ad una piccola sosta per la merenda ci siamo diretti verso il Museo della stampa, dove abbiamo visitato carie stanze con antiche macchine per la stampa.


La più importante e (per me) affascinante è stata quella inventata da Gutenberg a Maragonza, nel 1450; per stampare un foglio con questa macchina bisognava fare nel seguente modo: si dovevano mettere insieme i caratteri a comporre le frasi, inchiostrarli, mettere sopra di essi un foglio cartaceo, pressarlo con il torchio e voilà! Ripetendo l’operazione si poteva ottenere quante copie si voleva.





Ho provato felicità in quel momento, pensando che oggi, grazie al nostro personal computer possiamo stampare e scrivere in modo estremamente più facile.



Fra tutte le macchine che ho visto, quella che mi è piaciuta di più è stata la linotype, cioè linea di caratteri, inventata nel 1885 da Ottmar Mergenthaler.
Ci hanno spiegato come funzionavano: se si premeva un tasto, la matrice del carattere scendeva nel magazzino e quando una riga era pronta, nelle matrici veniva pompato piombo fuso; così si otteneva una riga intera di caratteri. Poi hanno detto che questa macchina ebbe una grande diffusione per decenni; inoltre ne furono prodotte parecchie decine di migliaia fino a che restò in uso.





Dopo di che abbiamo potuto osservare altri macchinari ma anche un vecchio modo di fare disegni, per poi stamparli: si doveva mettere in rilievo le varie parti del disegno, su di una tavoletta di legno grazie all’uso di uno scalpello. Successivamente la si doveva inchiostrare e, poi, premere contro un foglio cartaceo; ecco a voi la xilografia.


Roberto e Mario ci hanno condotti in un’altra stanza e ci hanno spiegato che prima dell’invenzione dell’orafo Gutemberg, scrivevano tutto gli amanuensi, ma ci voleva troppo tempo. Gutemberg aveva inventato i caratteri mobili: per fabbricarli, l’artigiano, doveva preparare il punzone, cioè un blocchetto di acciaio su cui si incideva la lettera a rovescio e in rilievo. Poi con un martello batteva il punzone su un blocchetto di metallo duttile, come il rame, ottenendo così uno stampo: la matrice. Dopo colava nello stampo una lega di metallo e quando si raffreddava...ecco il carattere.


In seguito ci hanno fatto mettere a coppie per farci vedere come si stampava: si prendevano le lettere dalla cassa tipografica, si mettevano nel compositoio e si “rovesciavano” nel vantaggio. Poi si inchiostravano le lettere e si metteva il foglio sopra. Così hanno stampato i nostri nomi, come ricordo della visita al museo.


Siamo stati tipografi per un giorno!!!







Arrivati al Parco del Tempo ho potuto ammirare la torre-orologio e la stupenda veduta della città di Mondovì.


Dopo esserci rifocillati con il pranzo e dopo che le maestre ci hanno offerto i dolcetti acquistati, siamo ripartiti per la seconda parte della nostra gita: le meridiane.La guida ci ha accompagnato all’attuale palazzo di Giustizia, ex collegio dei Gesuiti, sulla cui facciata sorgono tredici meridiane, che poi erano state coperte dalla calce usata per la facciata. Attraverso molte ricerche sono state riportate alla luce.


In seguito la guida ci ha condotto al Parco del Tempo, per visitare la torre–orologio.


Salendo di piano in piano, si percorre a ritroso la storia degli orologi. Tra quelli esposti, tutti ancora funzionanti, “spiccano” quello con la ricarica automatica dei pesi e quello della torre stessa. La cosa più bella della torre, secondo me, è che i visitatori possono osservare gli ingranaggi e capire il movimento lento del meccanismo. All’ultimo piano, dopo 29,1 metri, dove c’è la campana, si può ammirare tutta la pianura, coronata dalla catena delle Alpi Marittime.



Scesi dalla torre, abbiamo ringraziato la guida e ci siamo diretti verso la funicolare. Scesi dalla funicolare abbiamo fatto un tratto a piedi e siamo entrati nella pasticceria Comino dove abbiamo acquistato dei dolcetti tipici da portare a casa. Abbiamo preso il pullman che ci ha riportati alla stazione per prendere il treno per Savona.



In quel momento mi sono sentita triste perché la gita era finita, inoltre mi sono ricordata di tutte le altre gite: quella di seconda a Sestri, in un agriturismo a fare il formaggio; quelle in terza nel Parco della Preistoria a Rivolta d’Adda ed al Museo di Finale; quella di quarta al Museo Egizio di Torino e ad Imperia al Museo dell’Olio Carli.









Per il futuro, alla Scuola Media, spero che le gite siano di più giorni, interessanti e coinvolgenti come quelle che ho vissuto nel ciclo elementare.

lunedì 23 maggio 2011

Festa di S. RITA 22/05/2011

Domenica 22 Maggio 2011 la Scuola Primaria Astengo, insieme ai volontari dell' AUSER, ha partecipato alla festa di S. Rita.

Le classi che hanno partecipato al progetto PINOCCHIO hanno esposto i loro prodotti.

Le insegnanti e i bambini ringraziano di vero cuore il Signor Giulio, Pino …....e TUTTI I VOLONTARI AUSER.

giovedì 19 maggio 2011

2^ A e il Tutor Lim del MIUR

Lunedì 9 Maggio 2011, la tutor del corso scuola digitale LIM professoressa Giliola, è venuta a far visita alla classe 2^ A della scuola primaria Astengo per verificare le abilità e l'utilizzo della lim da parte dei bambini e delle maestre........
Giudicate voi!!!
maestre Gina e Silvia


martedì 19 aprile 2011

Il Nautico e le Astengo uniti dal mare

Questo il titolo sulla Stampa a documentare l'esperienza tra la 4 A della scuola elementare Astengo e le classi 2 A e 2 B del Nautico Leon Palcaldo in occasione del progetto "Gli abitanti del mare", che ha dato vita ad una piccola pubblicazione con testi, articoli e disegni.



Ecco l'articolo integrale!


sabato 16 aprile 2011

Attività sulla LIM

I bambini della scuola primaria di Villapiana, ci hanno inviato un lavoro svolto sulla LIM, riguardante la giornata MENU' ETNICO a scuola.
Li ringraziamo per la condivisione del materiale.

mercoledì 13 aprile 2011

Menù Etnico nelle scuole




A conclusione del percorso " IL MONDO IN TAVOLA " organizzato dalla Bottega della Solidarietà in collaborazione con il Comune di Savona ,il giorno 13 Aprile 2011 presso tutte le scuole dell' infanzia e primarie è stato proposto dalla ditta Camst un menù etnico.


L' iniziativa vuole avvicinare i bambini a conoscere e scoprire i prodotti alimentari provenienti da altri paesi, ed essere così più "vicini" ai tanti alunni stranieri che frequentano le nostre scuole. Alle ore 13 presso la scuola Primaria XXV Aprile il pasto è stato consumato da rappresentanti del comune ( Ass. Sorgini , Dott. Toscano ), rappresentanti dell ' Asl ( Dott. Rossi ), rappresentanti della CAMST , volontari della Bottega della Solidarietà, insegnanti e genitori del comitato mensa e partecipanti al corso di aggiornamento svoltosi durante il corrente anno scolastico.
Si ringrazia tutti per l'ottima riuscita dell'iniziativa.
maestra Silvia

mercoledì 23 marzo 2011

LA NOSTRA BANDIERA.......IN PIAZZA SISTO IV!!



Mercoledì 23 Marzo, le classi quinte del nostro Circolo Didattico si sono ritrovate con i coetanei delle Direzioni Didattiche di Savona e una rappresentanza della scuola secondaria di primo grado di Vado Ligure, davanti al municipio, per festeggiare il tricolore. Sorpresa delle sorprese ... davanti alle autorità è stata innalzata la nostra bandiera mentre tutti noi cantavamo l' Inno d' Italia. I bambini e le bambine delle classi quinte.





martedì 22 marzo 2011

BUON COMPLEANNO ITALIA! (1861-2011)

15 Marzo 2011


Gli alunni del plesso "Astengo" hanno festeggiato i 150 anni dell'unità d'Italia in modo davvero partecipato: 200 rettangoli di stoffa, uno per ogni alunno, e, su ogni rettangolo ciascuno ha scritto il proprio nome. E' nato così un grande tricolore che, nonostante la pioggia, è stato esposto sulla facciata della scuola mentre gli alunni, i docenti e le famiglie intonavano commossi l'Inno di Mameli.


Maestra Nanda


giovedì 10 marzo 2011

GLI ABITANTI DEI MARI



Noi alunni della classe 4^A, in collaborazione con gli alunni di una classe dell'Istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, abbiamo realizzato un libretto riguardante GLI ABITANTI DEI MARI: i ragazzi più grandi hanno curato i testi e noi della scuola primaria Astengo ci siamo occupati dei disegni, prima a mano libera e poi, utilizzando il programma tux paint, li abbiamo realizzati con il computer. Abbiamo anche copiato i testi utilizzando il programma di scrittura e.....ECCO QUI IL RISULTATO!!! Buona visione a tutti!!!!



CLASSE 4^A SCUOLA PRIMARIA "ASTENGO"




mercoledì 9 marzo 2011

INSIEME IN PALESTRA


In palestra abbiamo conosciuto una persona veramente speciale: Simone.
Abbiamo giocato, corso, eseguito percorsi divertendoci moltissimo ma, soprattutto, Simone ci ha insegnato a non arrenderci mai anche davanti a ciò che crediamo insuperabile e a continuare a vivere nonostante gli imprevisti che la vita ci riserva.
Se vuoi le diversità si annullano e diventano una ricchezza!

martedì 8 marzo 2011

LIM PER TUTTI

Nella nostra scuola è arrivata la LIM.
Dal mese di ottobre, in una classe del plesso Astengo, è stata installata una lavagna interattiva multimediale. Grande entusiasmo da parte degli alunni e delle insegnanti. Gesso ADDIO!!!

martedì 22 febbraio 2011

LIMET A SCUOLA..ADDIO PAURA DEI TEMPORALI



Giovedì 24 febbraio 2011 l'Associazione Limet Centrometeoligure terrà una lezione a 3 classi V della Scuola Astengo DD Fornaci sul tema " La neve e i temporali in Liguria".
Tale incontro chiuderà un ciclo d'interventi che han preso avvio lo scorso anno scolastico con le allora classi IV con grande entusiasmo da parte degli allievi.
I relatori di Limet : Achille Pennellatore , Daniele Laiosa, Gianfranco Saffioti, che le insegnanti e gli alunni ringraziano per la loro disponibilità.

mercoledì 9 febbraio 2011

27 gennaio 2011

Dopo le lezioni e gli incontri con la dott Emanuela Miconi il 27 gennaio 2011, “Giornata della memoria” non abbiamo osservato soltanto un minuto di silenzio, dopo il suono della campanella, ma con una commovente cerimonia, noi alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria “XXV Aprile” abbiamo ricordato gli Ebrei, e non solo, che sono stati sterminati.

Ricordiamo perché purtroppo ciò è accaduto e non deve ripetersi più.

Gli Ebrei, alle tombe dei loro cari, non portano fiori, ma una pietra per la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme. Anche noi abbiamo collocato una pietra con significative scritte: “Mai più, 27/01/1945, in ricordo…”
È proprio in ricordo dei 17.000 Giusti che, nonostante credi politici e religiosi diversi, si prodigarono per aiutare questo popolo, a Gerusalemme esiste il viale dei Giusti, 500 circa di loro furono Italiani. Anche noi piantiamo nel nostro giardino un albero e così faremo nei prossimi anni. Essi saranno la memoria vivente del nostro ricordo, con la speranza e l’impegno, come diceva Anna Franck, che si attueranno gli ideali di ordine, pace e serenità e il mondo volgerà verso il bene.



martedì 1 febbraio 2011

ALLA C.A.

Gentilissime Maestre

classi V

Elementari Astengo e XXV Aprile

Genova, 27 Gennaio 2011

Giorno della Memoria

Carissime maestre,

non potendo partecipare alle vostre riunioni del martedì, ho pensato di mandarvi queste due righe al termine della mia bellissima esperienza nella vostra scuola.

Mi sembra più che ovvio ringraziarvi per l’accoglienza calorosa e per tutta la simpatia che mi avete riservato, e questo, da parte mia, non può che essere un dovere, fosse solo per la semplice cortesia.

Ma vorrei dirvi grazie, un grazie che viene dal cuore al di là delle norme di ogni buona educazione, per qualcosa di più e ben più importante.

GRAZIE per la vostra disponibilità ad accogliere un argomento che, nonostante le leggi e le commemorazioni ufficiali, spesso viene accantonato, travisato, dimenticato nella confusione e nell’affanno delle migliaia di cose da fare, ahimè spesso inutili, di cui so la burocrazia vi sobbarca.

GRAZIE per la vostra volontà di creare una coscienza civile ed etica nei bambini che saranno gli uomini e le donne di domani e che rappresentano quel futuro nel quale vorrei che riecheggiasse per sempre il monito di Primo Levi: “MAI PIU!”

GRAZIE per avermi dato la possibilità di comunicare ed esprimere ciò che è parte fondativa della mia persona, del mio pensiero, della mia vita.

GRAZIE per avermi permesso di raccontare tutte queste cose ai vostri alunni e di portare, con questo mio infinitamente piccolo contributo, un altrettanto piccola pietra utile alla costruzione del mondo che verrà in cui forse, se i bambini di oggi impareranno a riflettere sull’umanità e sui sentimenti che governano gli uomini e le società, sarà possibile realizzare un’unica, importantissima speranza di oggi e del futuro: avere uomini liberi che credono nella forza della ragione e nei valori dell’uguaglianza, della libertà e della fraternità affinché MAI PIU, nella storia, anche solo una singola creatura, un singolo uomo possa essere fatto oggetto di “una soluzione finale”.

Con i tempi che corrono anche un marziano potrebbe rendersi conto delle condizioni non certo ottimali della scuola italiana, tuttavia credo che sia nostro dovere “resistere” cercando di trarre da ogni situazione il meglio; ho sempre pensato che un vero insegnante non possa limitarsi a trasmettere ai suoi allievi solo le nozioni e le abilità pur utilissime in quella che sarà la loro vita futura ma deve fornire loro gli strumenti per la costruzione di un pensiero libero e non strumentalizzabile; più che dare risposte forse sarebbe necessario insegnare a porsi domande e, come dicevano gli antichi filosofi, non limitarsi a “informare un allievo, bensì formarlo”.

È quello che ho visto, in prima persona, mettere in atto da voi e mi auguro che chi ha mandato i propri figli nella vostra scuola possa rendersi conto dell’immenso dono che sta ricevendo.

Come al solito ho parlato, anzi scritto, troppo ma forse è stato un modo per rimanere ancora un po’ con voi e non pensare che….ormai, per quest’anno, ho finito!!!

Gli ebrei quando si salutano per esprimere la speranza di rivedersi in contesti ancora migliori e felici si ripromettono “L’anno prossimo a Gerusalemme” e io allora potrei dirvi, “l’anno prossimo ancora a Savona”!!!

Sperando di non aver deluso le vostre aspettative lascio a voi e ai bambini l’augurio ebraico di fortuna, salute e felicità, MAZAL TOV!!! e naturalmente che il Giorno della Memoria possa essere, nonostante tutto, un giorno di pace!

SHALOM

Emanuela

giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della memoria



Anche quest'anno le classi 5° della nostra scuola hanno avuto l'occasione di documentarsi, confrontarsi e approfondire le vicende storiche che hanno portato al dramma della Shoah, generato dal "germe distruttuvo dell'intolleranza, della demonizzazione e dell'odio verso il diverso e lo straniero", come anche il Presidente Napolitano ha voluto ricordare in questa giornata....
Sentendo necessario rimanere attivi, agire, perchè non sia solo una commemorazione, le nostre porte si sono aperte alla testimonianza di chi, ancora una volta, tiene vivo il ricordo dell'esperienza vissuta in prima persona o attraverso la memoria familiare.

Così oggi, in aula magna si è rinnovata la collaborazione con quelle associazioni che, con impegno e costanza, cercano di offrire soprattutto alle nuove generazioni occasioni di riflessione.



Alcuni di questi bambini, a chiusura del percorso, hanno guardato il film "Il bambino dal pigiama a righe", regalandoci, insieme alla sintesi della trama, riflessioni di una profondità meravigliosa...ne inseriamo due soltanto, anche se molte avrebbero avuto egual merito di essere pubblicate.

Buona lettura!


"Venerdì 14 gennaio noi alunni della 5^A insieme alla 5^B e le nostre insegnanti siamo andati in aula magna per vedere il film “ Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman. Tratto da un romanzo di uno scrittore irlandese, il film tenta di raccontare l’orrore dei campi di sterminio attraverso gli occhi di due bambini: Bruno e Shmuel. Il primo è un bambino tedesco di 8 anni, figlio di un ufficiale nazista, comandante di un campo di concentramento; il secondo è un bambino ebreo di 8 anni rinchiuso proprio in quel campo insieme a suo padre.


La vicenda inizia a Berlino dove Bruno vive tranquillamente con la sua famiglia e i suoi amici. Un giorno, però, tornando da scuola riceve la notizia che suo padre ha avuto una promozione di grado e quindi si dovranno trasferire in campagna. Bruno non vorrebbe partire perche dovrà lasciare i suoi compagni e ha paura di ritrovarsi solo. Infatti appena arriva nella nuova casa, vede che è isolata e in aperta campagna. Bruno è triste e annoiato nella nuova casa e vorrebbe fare amicizia con qualche bambino che si trova all’interno di quella che lui ritiene essere una fattoria, ma che in realtà è il campo di concentramento che suo padre comanda. Il bambino comincia a fare domande sugli strani contadini vestiti con il “pigiama a righe” e sul continuo e cattivo odore che si sente nell’aria,ma le sue domande non hanno risposta, anzi ha il divieto di andare nel giardino sul retro. Bruno non sa cosa accade realmente nel campo lì vicino, decide allora di andare ad esplorare. Non appena riesce a non farsi vedere, arriva al capanno degli attrezzi, dove attraverso una finestra si trova in un boschetto. Qui comincia a correre spensierato finchè raggiunge il ricinto di filo spinato di quella che lui crede essere una fattoria di contadini in pigiama.


Da qui ha inizio l’ incontro di Bruno con Shmuel: incontro che determinerà la nascita di una profonda amicizia che legherà la vita dei due bambini. Quando Bruno vede per la prima volta Shmuel, è incuriosito da questo bambino che è apparentemente diverso da lui. Infatti Shmuel è molto magro, con i denti rotti, la testa rasata a zero e molto triste, ma in realtà ha 8 anni come Bruno e anche a lui piace giocare. Giorno dopo giorno Bruno cerca di incontrare Shmuel anche se è “ebreo” e quindi un essere cattivo come ha detto il suo maestro. Egli è felice di avere un nuovo amico e anche se sono divisi da un recinto riescono anche a giocare a dama. Parlando con Shmuel, Bruno capisce che la realtà è ben diversa da quella che gli fa credere suo padre, di cui è molto orgoglioso. Infatti per esempio, assiste al pestaggio di Pavel, un addetto alla cucina, ma in realtà un ex dottore ebreo detenuto del campo di concentramento, che ha commesso l’ errore di rovesciare il vino sulla tovaglia solo perche gli tremavano le mani dalla paura. Bruno sa che Pavel non è cattivo, perché un giorno l’ha medicato quando è caduto dall’altalena e lo sa anche la madre di Bruno. Anche lei comincia a capire quello che sta succedendo in quel campo, da una frase detta da un collaboratore di suo marito, a proposito del fumo che si vede uscire da una ciminiera. A questo proposito cominciano le liti tra i genitori di Bruno, che comincia a non fidarsi più di suo padre. Da queste situazioni e dai racconti di Shmuel, Bruno capisce che succede qualcosa di terribile ed ha paura. Infatti è per paura che Bruno tradisce Shmuel quando lo incontra in casa sua intento a pulire dei bicchieri perchè “servono mani piccole ” e nega di conoscerlo davanti ad un collaboratore di suo padre che accusa Shmuel di aver rubato una fetta di torta quando invece gli era stata offerta proprio da Bruno. Egli ha sensi di colpa per aver tradito l’amico e quindi va a trovarlo. Dopo diverse volte andate a vuoto, ritrova Shmuel con un occhio pesto, ma pronto a perdonarlo e gli rivela che non trova più suo papà da tre giorni. Bruno si offre di aiutarlo prima di andare via, perché suo padre ha deciso di trasferire lui, la sorella e la moglie da una zia. Per rimediare al torto fatto a Shmuel, vuole aiutare l’amico a tutti i costi. Cosi, il giorno della partenza, Bruno si reca dal recinto con una pala. Qui si spoglia, si mette un pigiama a righe dato da Shmuel e scava una buca per oltrepassare il recinto. Entrato dentro, i due bambini si mettono alla ricerca del papà di Shmuel. Una volta dentro, Bruno ha lo stesso destino di Shmuel e di molti altri prigionieri dei campi di concentramento: vengono portati in una camera dove viene ordinato loro di spogliarsi, perché dovranno fare “la doccia”. In realtà vengono uccisi dal gas che entra da una botola che si trova sul tetto.


Una volta visto il film, è molto duro digerire il finale perché anche io mi sarei comportata come Bruno. Che differenza c’è tra Shmuel, Bruno, me o qualsiasi altro bambino? Sì, Shmuel era ebreo, ma questo non significa che fosse cattivo e pericoloso come volevano far credere i tedeschi. Anche Shmuel amava giocare, avere amici come lo desiderava Bruno e come lo desidero io oggi. Possono passare gli anni, avere la pelle di colore diverso, essere anche di religione diversa, ma i desideri dei bambini, secondo me, sono uguali per tutti, specialmente il desiderio di avere un vero amico con cui condividere allegria, tristezza, felicità, paura, praticamente quello che viviamo. Nel film è bellissima la scena in cui Bruno e Shmuel giocano a dama e si divertono, e quella in cui si prendono per mano e le stringono forti, mentre sono nella camera a gas. Non sanno cosa sta per succedere, hanno paura, ma sono insieme e forti della loro amicizia che neppure la morte può dividere.

Il mio giudizio sul film è molto positivo, perché ha voluto rispecchiare quello che è realmente successo nella storia e nello stesso tempo ha sottolineato il valore dell’amicizia che, a mio parere è un valore senza tempo, che nessuna malvagità dell’uomo può distruggere."

Il giorno venerdì 14 gennaio 2011, noi alunni della 4° A, insieme alla 4° B, siamo andati nell’aula Magna a vedere il film intitolato “Il bambino con il pigiama a righe”.

Questo film parla di un bambino di otto anni di nome Bruno, figlio di un ufficiale nazista al quale viene data una promozione di lavoro che porta Bruno e la sua famiglia a trasferirsi a Berlino, in una villa situata a poca distanza da un campo di concentramento dove si pratica l’eliminazione degli ebrei attraverso la camera a gas.

Bruno, costretto ad una noiosa e solitaria vita, stufo di passare i pomeriggi a guardare l’orizzonte, disubbidisce alla mamma, che gli aveva proibito di esplorare il giardino posteriore della villa e trova una via di fuga per potersi dirigere verso la “fattoria” che aveva visto nelle vicinanze.

Lì incontra Shmuel, un bambino della sua età che vive all’interno della “ fattoria” tutta circondata da filo spinato.

In realtà quel luogo non era il posto che il bambino credeva, ma l’ultima casa di tanti ebrei destinati a morire.

Attraverso il filo spinato i due bambini fanno amicizia di nascosto e quel luogo diventa il loro ritrovo.

Shmuel ha molta fame e Bruno ha bisogno di comunicare con qualcuno; così Bruno porta a Shmuel del cibo ed insieme, i due, passano del tempo stando attenti a non farsi scoprire.

Ogni volta un campanellino richiama Shmuel ai suoi doveri di prigioniero e così Bruno lo deve abbandonare.

Quel segnale ogni giorno interrompe l’amicizia sincera e ingenua dei due bambini che rappresentano due mondi estremamente diversi e che si sono uniti per pochi minuti .

Un giorno Bruno vede di nascosto un filmato preparato dal padre insieme ad altri nazisti, nel quale si faceva credere che gli ebrei oltre a lavorare, potessero anche divertirsi e giocare all’interno della “fattoria”. Così decide di entrare anche lui nel campo con l’aiuto di Shmuel il quale gli porta dei vestiti da prigioniero, “il pigiama a righe”, per potersi confondere con gli altri .

La storia si conclude in un crescendo di emozioni perché Bruno, entrato nel campo scavando una buca sotto la rete spinata, poco a poco si dirige insieme a Shmuel e a molti altri prigionieri dentro un grande capannone dove li fanno spogliare tutti.

Le immagini finali del film vanno ai tanti pigiami a righe che sono stati tolti dai prigionieri uccisi dal gas e poi inceneriti.

In quei momenti il padre di Bruno non trova più il figlio e ben presto si accorge che era entrato nel campo e aveva seguito la sorte di tutti gli altri, vittime della sua stessa follia di nazista.

Il film tratta una tema tragico che rappresenta un periodo della storia recente che si è purtroppo realizzato: la Shoah, un inferno voluto dall’uomo contro altri uomini.

Gli adulti vedono differenze razziali che i bambini non vedono; così in una storia drammatica e inaccettabile, due bambini fanno nascere un’amicizia che va contro ogni discriminazione.

La scena che mi ha colpito di più è quella in cui i due bimbi giocano con la palla lanciandola da una parte all’altra del filo spinato che per qualche istante diventa una rete da pallavolo.

Essa rappresenta l’incontro di due mondi contrari che presto verranno uniti da un unico e tragico destino.

La palla volteggiando passa dal mondo della libertà e del potere a quello della povertà e della prigionia ma, nelle mani dei due bambini, è soltanto un mezzo per giocare.

I due sono uguali nel gioco, ma l’arrivo del campanello li riporta ad una realtà più dura dove tornano a valere le regole degli adulti e dove l’innocenza dei bambini viene cancellata da un semplice suono.

E’ stato molto utile per me vedere questo film perché mi ha fatto capire come sono fortunata a vivere in un momento storico diverso da quello rappresentato dai protagonisti.

Spero che non si ripeta mai più una storia simile che noi bambini abbiamo comunque il dovere di conoscere, sia con lo studio del passato che con i documenti chiari e drammatici come questo.

Infatti i giovani di oggi saranno gli adulti di domani e dovranno realizzare la loro storia .

Io spero che la nostra storia sia priva di discriminazione e piena di libertà per tutti i popoli .

mercoledì 12 gennaio 2011

"Pubblicità a fin di bene"

Pubblicitari non si nasce, si diventa, ma di fronte all'aiuto degli esercenti del quartiere, i bambini sono stati dei veri artisti...
Ecco quì un assaggio di quello che hanno fatto....il resto??
Basta girare per il quartiere Fornaci.
Buona caccia al cartellone!!!!